Un nuovo paradigma di libertà. Come sconfiggere l'estetica dell'abominazione e la cultura della «fast obsolescence» - 9788897686484

Un nuovo paradigma di libertà. Come sconfiggere l'estetica dell'abominazione e la cultura della «fast obsolescence»: Il testo nasce da un "energico" intervento di François Zille quale relatore internazionale invitato nel contesto del Convegno Internazionale di Studi "Modernità liquida in difesa del paesaggio solido", incentrato sulla Lectio Magistrale di Zygmunt Bauman (Siracusa, 9-10 Marzo 2012). L'autore, figlio di un minatore-cuoco-pasticciere friulano e di una mondina ferrarese, è stato sin dall'infanzia costretto al culto del linguaggio, della dialettica e dell'eccellenza per sopravvivere da figlio di immigrati italiani nella Francia del dopoguerra, autoforgiandosi quotidianamente una solida identità mutante, favorito in questo dalla vena progettuale e creativa tutta italica e dalla innata vocazione alla irriverenza e alla ribellione, fecondate da un assai precoce incontro ravvicinato con Voltaire, Francois Rabelais, Antoine de Saint Exupéry e Frédéric Dard. La dimensione acquisita di Antropologo visivo è una felice conseguenza della poliomielite contratta a undici anni e mezzo, in quanto costretto ad immaginare e visualizzare il cibo sulle pareti della sua stanza. Obiettivo di tale rito propiziatorio era l'esorcizzare le frustrazioni delle sue papille gustative private del contatto diretto con il cibo poiché, per numerosi mesi, egli venne alimentato unicamente via sonda gastrica. Da allora, FZ tende ad esprimere la forte tensione ermeneutica e psico-filosofica che lo caratterizza mediante l'uso di un linguaggio logo-iconico originale e sorprendente, unico nell'ambito accademico-professional-artistico.
The text comes from an "energetic intervention" of Fran??ois Zille which invited international speaker in the context of the International Conference "liquid modernity in defense of solid landscape", focused on the Lectio of Zygmunt Bauman (Syracuse, 9-10 March 2012). The author, a miner's son-Cook-confectioner friulano and Matthew Ferrara, was forced from childhood to worship, language of dialectics and excellence to survive as the son of Italian immigrants in postwar France, daily autoforgiandosi a solid identity, mutant in this favorite design and creative vein all italica and innate vocation to irreverence and rebellion, fertilized by an early encounter with Voltaire , Francois Rabelais, Antoine de Saint Exup??ry and Fr??d??ric Dard. The size of the acquired Visual Anthropologist is a happy consequence of polio contracted in eleven and a half years, as forced to imagine and see the food on the walls of his room. Objective of this rite was to exorcise the frustrations of his tastebuds deprived of direct contact with the food because, for several months, he was fed only by gavage. Since then, FZ tends to express the strong tension and psycho-philosophical hermeneutics that characterizes by the use of an iconic logo-language original and surprising, unique academic-professional.