La carne e il silicio. Uomini e macchine nel ventunesimo secolo - 9788857541136

La carne e il silicio. Uomini e macchine nel ventunesimo secolo: Un ambiente affollato. Qualsiasi, come una metropolitana o una sala d'attesa (ma anche una strada qualunque). Basta uno sguardo per accorgersi che relativamente poche persone sono inattive. La maggioranza, infatti, digita, gli occhi puntati su di un piccolo schermo. Inutile chiedersi cosa accada sui luoghi di lavoro: anche qui, nella maggior parte dei casi, si digita. Anche nelle case si digita, con l'unica differenza che, qui, lo schermo è più grande. Come le scimmie antropoidi volteggiano fra gli alberi, le talpe scavano gallerie e i castori costruiscono dighe, gli umani digitano davanti ad uno schermo. A volte, sembra, senza soluzione di continuità. Una specie originariamente ad alta flessibilità di prestazioni sta divenendo (tecnologicamente) specializzata. Il rapporto con la tecnologia diviene quindi un tema obbligato d'indagine e di riflessione, e non a caso la letteratura in proposito sta divenendo consistente: antropologi, neurologi, psicologi... si stanno occupando di un tema che inevitabilmente si allarga nella considerazione del rapporto più generale fra l'umano e il tecnologico. A ciò è dedicata questa monografia.
A crowded environment. Any as a subway or a waiting room (but also a way whatever). Just one look to realize that relatively few people are inactive. The majority, in fact, type, eyes focused on a small screen. Pointless to ask what happens at work: here, in most cases, you type. Even in case you type, the only difference is that, here, the screen is bigger. As the monkeys anthropoids flutter among the trees, the moles are tunneling and the Beavers build dams, humans type in front of a screen. Sometimes, it seems, without interruption. A species originally with high flexibility of performance is becoming (technologically). The relationship with technology then becomes a subject of investigation and forced reflection, and not surprisingly, the literature about becoming consistent: anthropologists, neurologists, psychologists ... you are dealing with a topic that inevitably widens in consideration of the more general relationship between the human and the technological. This monograph is dedicated to this.