L'amore del nome. Psicoanalisi del processo di soggettivazione tra angoscia e nominazione - 9788857545271

L'amore del nome. Psicoanalisi del processo di soggettivazione tra angoscia e nominazione: Il nome proprio porta con sé una sorta di intraducibilità; questo fa la differenza tra un nome proprio e un nome comune. Quest'ultimo, infatti, esprime qualcosa sul contenuto di un oggetto, rendendone possibile l'identificazione, ma non ci dice nulla sulla sua particolarità. Se è vero che il nome proprio è quel punto di ormeggio che veicola la costituzione del soggetto, è vero anche che porta con sé le tracce dell'azione dell'Altro sul soggetto. Nessuno sceglie il proprio nome. Il nostro nome è sempre scelto da un Altro, che indica il segno del suo desiderio nei nostri confronti. Dare un nome al soggetto è, nella sua essenza, un atto d'amore. Essere chiamati, essere "nominati", significa avere un determinato posto nel desiderio dell'Altro e la dinamica di questo atto spesso orienta la vita di un soggetto e concorre alla costruzione del suo fantasma. Se dunque il nome proprio è scelto da un Altro e, al tempo stesso, è connesso al processo di soggettivazione, notiamo come il destino del soggetto non possa prescindere e sia inestricabilmente vincolato alla funzione di oggetto che il soggetto stesso rappresenta per l'Altro. Dal buio del panico alla luce dell'amore, dal grido dell'abbandono alla pace del ritrovare (e del ritrovarsi) la vita che aveva, per troppo tempo, lasciato in sospeso, Alessandra troverà una salvezza, che, nel suo caso, non può che passare attraverso le vie dell'amore del nome. Ecco quali sono alcuni dei compiti fondamentali di un'analisi e i doni che essa può offrire: dare un nome al soggetto, favorire il processo di soggettivazione, promuovere la singolari
Its name carries with it a kind of untranslatability. This makes the difference between a noun and a common name. The latter, in fact, expressing something about the contents of an object, making it possible to identify, but doesn't tell us anything about its particularity. While it is true that the proper name is that point of anchorage that conveys the Constitution of the subject, it is also true that carries the traces of the action of the other on the subject. No one chooses his or her name. Our name is always chosen by another, indicating the sign of his desire in us. Naming the subject is, in its essence, an act of love. Be called, be "appointed" means having a certain place in the desire of the other and the dynamics of this Act often guides the life of a subject and contributes to the construction of his ghost. Therefore, if the proper name is chosen by another and, at the same time, is attached to the process of subjectivation, we notice how the fate of the subject cannot be separated and is inextricably bound to the object that the subject itself is the other. From the darkness of the panic in the light of love, by the cry of abandonment to the peace of find (and find) the life she had, for too long, left hanging, Alessandra is a salvation, which, in his case, can only pass through the streets of love name. Here are some of the basic tasks of analysis and the gifts it can offer: to name the subject, promote the process of subjectivation, promote the unique