La disuguaglianza e il suo futuro nei paesi ricchi - 9788815278333

La disuguaglianza e il suo futuro nei paesi ricchi: Da oltre un ventennio assistiamo alla vasta ripresa del dibattito sulla disuguaglianza. La novità è che non ci si limita a considerare il classico divario della condizione umana, ma si è aggiunta una specifica attenzione, acuita dalla crisi, alla situazione dell'Occidente benestante. Le differenze nazionali sono ovviamente marcate se guardiamo al Nord Europa, ai paesi mediterranei e agli Stati Uniti. La disuguaglianza non è sempre socialmente negativa, lo diventa quando la ricchezza si concentra vistosamente e convive con quote cospicue di povertà. Occorre tuttavia distinguere la forte disuguaglianza economica dei redditi e dei patrimoni da quella più tenue che concerne gli stili di vita, la salute, l'istruzione, i consumi e il tempo libero. È ragionevole la sfida a contrastare questo stato di cose? Gli ostacoli sono molteplici, basta pensare all'instabilità internazionale, al divario tra tecnologia e occupazione, ai differenti livelli di produttività. Inoltre le politiche redistributive di contrasto alla povertà si scontrano con l'insidia del debito pubblico. Non si può quindi prescindere dalla crescita economica, che va aiutata da scelte pubbliche e non solo affidata ad automatismi di mercato. Questa è la priorità che sembra meglio corrispondere alle aspettative dei gruppi sociali intermedi e di quelli svantaggiati. Essa non sarà in grado di ridurre la disuguaglianza economica, ma offrirà risorse preziose per sostenere il percorso verso una più ampia equità.
For over twenty years, we are witnessing the extensive shooting debate on inequality. The news is that there is limited to considering the classic gap of the human condition, but has added a specific attention, exacerbated by the crisis, the situation of the West. National differences are obviously marked as we look to Northern Europe, the Mediterranean countries and the United States. Inequality is not always negative, it becomes socially when wealth concentrates conspicuously and coexists with poverty shares conspicuous. However, to distinguish the strong economic inequality of income and wealth from the most tenuous concerning lifestyles, health, education, consumption and leisure. It is reasonable to the challenge to fight this state of affairs? The obstacles are many, just think of the international instability, the gap between technology and employment, at different levels of productivity. Also redistributive policies to combat poverty collide with the pitfall of debt. One cannot therefore abstract from economic growth, which is aided by public choices and not only entrusted to market mechanisms. This is the priority that seems to better match the expectations of social groups intermediates and those who are disadvantaged. It will not be able to reduce economic inequality, but will offer valuable resources to support the path towards a wider equity.